Responsabilità del proprietario di un cane: la sentenza della Cassazione
Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione (51470/2023), passeggiare per strada con il proprio cane tenendolo al guinzaglio non esime il proprietario da responsabilità nel caso in cui il cane dovesse provocare danni a terzi, ad esempio mordendoli, anche se questi ultimi si sono avvicinati imprudentemente per accarezzare l’animale. Nel caso specifico la proprietaria del cane era stata ritenuta responsabile per le lesioni provocate dal suo animale perché questo, tenuto al guinzaglio ma senza museruola, aveva morso una persona che si era avvicinata per accarezzarlo. La difesa aveva sostenuto che le lesioni erano causate dall’atteggiamento imprudente della vittima, ma la Corte di Cassazione ha respinto questo argomento.
L’importanza delle precauzioni
La Corte ha sottolineato che il semplice utilizzo del guinzaglio non esonera il proprietario da responsabilità, poiché l’animale potrebbe comunque attaccare. Nel caso in questione, il cane era saltato due volte sulla vittima nonostante la proprietaria cercasse di trattenere l’animale con il guinzaglio, dimostrando così la sua incapacità di controllarlo adeguatamente. La Corte ha stabilito che il proprietario avrebbe dovuto adottare ulteriori precauzioni, come un guinzaglio più corto o una museruola.
Obblighi di custodia e responsabilità
Secondo la Cassazione, il proprietario del cane è responsabile per i danni causati a terzi se viene dimostrata la sua colpa nella custodia dell’animale. Il proprietario è tenuto a controllare e custodire l’animale, adottando tutte le precauzioni necessarie per evitare aggressioni. Anche se il cane è tenuto al guinzaglio, il proprietario deve considerare la razza dell’animale e altri fattori rilevanti per adottare tutti gli accorgimenti necessari a prevenire eventuali aggressioni. La condotta imprudente della vittima non può interrompere il nesso di causa con la condotta colposa del proprietario, poiché le regole di precauzione sono volte anche a prevenire tali comportamenti.
Casi emblematici e conclusioni
La Corte di Cassazione ha ribadito in più occasioni che, in tema di lesioni colpose, la posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane impone l’obbligo di controllare e custodire l’animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terzi, anche all’interno dell’abitazione. Emblematico il caso in cui i proprietari di un cane sono stati ritenuti responsabili per non aver sistemato l’animale in una zona dell’abitazione diversa da quella frequentata dagli ospiti. E, a fronte di un cane di una razza che, per mole ed indole si palesi più aggressivo, l’obbligo di custodia che grava sul detentore è ancora maggiore. In definitiva, la responsabilità del proprietario di un animale per le lesioni arrecate a terzi dall’animale medesimo, può essere affermata ove si accerti in positivo la colpa in forza dei parametri stabiliti in tema di obblighi di custodia dall’articolo 672 c.p. in caso di custodia di animali.